Sunday, January 14, 2018

Speak, Lord, Your Servant is Listening!

Cresime per la Comunità Italiana
Seconda Domenica in Tempo Ordinario
Cham, 14 gennaio 2018
1 Sm 3:3b-10, 19
1 Cor 6:13c-15a, 17-20
Jn 1:35-42

Sia lodato Gesù Cristo!

"Ecco l'agnello di Dio!". E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: "Che cercate?". Gli risposero: "Rabbì (che significa maestro), dove abiti?". Disse loro: "Venite e vedrete".

Mi viene la voglia a dichiarare la guerra contro chi predica la Confermazione come il sacramento degli arrivati, della maturità, della maturazione cristiana, cioè non nel senso della perfezione o conferma della grazia battesimale, del dono dello Spirito Santo per la lotta ragionevole contro il male nella mia vita e contro il maligno nel mondo, ma come se fosse questo sacramento una specie di “graduation”, una cerimonia che mette fine alla scuola e indica qualcosa raggiunta. La Cresima non è quell’ultimo posto di blocco da superare per essere di pieno diritto nella Chiesa. Dico questo consapevole che si esige la Confermazione per poter sposarsi in Chiesa o per ricevere gli ordini sacri; questo si spiega per le responsabilità, sì, per le sfide che accompagnano lo stato matrimoniale e il sacerdozio. Ma l’accento va messo altrove. Questo Sacramento dà forza per la lotta, per il cammino verso Cristo; la Cresima illumina, rischiara, mette in evidenza come agisce il nostro Dio Unico e Trino nella Chiesa e in ciascuno di noi, come membri del Mistico Corpo di Gesù.  

La Cresima completa o rafforza la grazia battesimale. Questo Sacramento si distingue dal Battesimo per il fatto che ordinariamente l’amministrazione della Confermazione è riservata al vescovo, il sommo sacerdote della Chiesa locale. Spetta al vescovo presente a capo della comunità per mostrare in azione ai fedeli l’espressione piena della vita ecclesiastica (composta dal vescovo, dal clero e dal popolo, tutti insieme davanti all’altare lodando Dio). La nostra Chiesa, così voluta da Dio, è gerarchica. La Confermazione, proprio per il suo nome, non significa un punto di arrivo e nemmeno un traguardo, ma serve come uno sprono per la grazia di Dio sul cammino verso Cristo Signore. Anche ai cresimati Gesù continua a rivolgere l’invito a chi lo cerca: "Venite e vedrete".

La Confermazione mette in chiaro la natura della nostra ricerca di Gesù, una ricerca che non finisce mai, che continua per tutta la vita. Come i primi chiamati a seguire Gesù, anche noi siamo tutti missionari, chiamati a confessare Lui, "Ecco l'agnello di Dio!", a confessarlo per primo alle nostre famiglie, come ha fatto Andrea a Simon Pietro: "Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)" e lo condusse da Gesù.” Con la nostra preparazione per il sacramento, nella sua celebrazione e nella grazia permanente/indelebile conferita, troviamo la forza di riportare il mondo in cui viviamo a Cristo Salvatore.

E in tutto questo, dov’è lo Spirito Santo? Dice il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 747: “Lo Spirito Santo, che Cristo, Capo, diffonde nelle sue membra, edifica, anima e santifica la Chiesa, sacramento della comunione della Santissima Trinità e degli uomini.” È lo Spirito Santo che ci rende conforme a Cristo, figli di Dio nel Figlio unico del Padre.

Per illustrare meglio questo, rivolgiamo per un momento lo sguardo alla nostra prima lettura della Messa di questa Domenica, che racconta la storia del piccolo Samuele, che dorme nel santuario e che Dio chiama con insistenza ad un rapporto vivo e dinamico con Lui. V’è qualcosa per noi e per la nostra celebrazione oggi in questa storia? Direi di sì.

“Venne il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: "Samuele, Samuele!". Samuele rispose subito: "Parla, perché il tuo servo ti ascolta". Samuele acquistò autorità poiché il Signore era con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole.”   

A Samuele, come capita anche a noi, mancava istruzione nelle vie del Signore; il ragazzo sapeva poco delle vie del Signore, era addormentato proprio nel santuario… Si può dire che essere addormentato non è una cosa cattiva, ma non è nemmeno molto interessante. Il sonno fa parte della vita sana, dormire ha il suo ruolo per la salute, ma non è tutto e non è la parte decisiva. Il dinamismo, la vitalità della nostra esperienza umana si calcola soprattutto tenendo conto dei nostri rapporti interpersonali. In questo senso, dice molto il commento ironico: “È bravo quando dorme”… Dio dava una svegliata a Samuele e il ragazzo rispondeva, per primo sbagliando sull’origine della voce e correndo dal sacerdote Eli, poi, istruito da lui, Samuele rispondeva proprio a Dio come si doveva: "Parla, perché il tuo servo ti ascolta". 

Parla, Signore! Se siamo svegli, anche in tenera età, possiamo ben immaginare una scena simile anche nella nostra vita, cioè una svegliata da Dio proprio per noi. I miei genitori mi hanno raccontato che quando ero bambino, forse avevo dieci anni forse meno, la suora alla scuola parrocchiale diceva a papà: “Signor Gullickson, il tuo figlio ha una vocazione al sacerdozio”… Mamma e papà non mi hanno raccontato di questo quando ero piccolo e non mi sono accorto di nulla. Forse dormivo, ma in ogni caso, nel corso della vita, un poco come Samuele, consigliato e condotto dagli altri non mi sono ribellato contro Dio che voleva qualcosa da me. Dio ci ama e non ci lascia mai soli e senza direzione nella vita. Oggi sembra che v’è meno pudore nella vita e si sente parlare di gente che ribella contro lo Spirito Santo, nel senso che non vogliono fare come Samuele, cioè non vogliono attribuire gli indizi offerti dalla voce di Dio che ci chiama a seguirlo. Peggio per lui che pensa a continuare a dormire o a negare la presenza di Dio nella vita di ciascuno di noi e dettare la sua propria strada nella vita come se Dio non ci fosse!

Con questo e per quanto riguarda il Sacramento della Confermazione, voglio dire solo una cosa direi una cosa elementare oggi. Il segno del possesso, del potere dello Spirito Santo nella vita di una persona è la mansuetudine, la docilità, direi una specie di mitezza. Il Cristiano a pieno diritto, battezzato, cresimato, fatto la prima Comunione e che confessandosi regolarmente nel Sacramento di Penitenza, cerca di stare vicino a Cristo, di seguirlo nella sua vita, il Cristiano a pieno diritto è mite e umile di cuore. "Parla, perché il tuo servo ti ascolta". La grazia che chiediamo per i nostri confirmandi oggi è proprio quello che si lasciano istruire, che si lasciano condurre dalla voce di Dio, che parla per la Sua Chiesa e che ci istruisce per i consigli di chi ci sta vicino.


Sia lodato Gesù Cristo!


PROPERANTES ADVENTUM DIEI DEI


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